I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

mercoledì 15 febbraio 2012

Il sentiero ( 2010 )

La Bosnia, terra (straziata) di contraddizioni politiche ma anche e soprattutto religiose, è lo sfondo di una storia d'amore tra due persone come tante.
Luna, hostess, e Amar , controllore di volo, hanno le aspirazioni comuni a tante coppie come quella di mettere al mondo un figlio. Non riescono ad averlo e decidono per l'inseminazione artificiale tanto è il bisogno di completare la famiglia.
Qualcosa non va per il verso giusto, Amar è sospeso dal lavoro perchè correggeva il caffè col brandy durante il servizio e si ritrova, introdotto da un suo vecchio compagno d'armi, a insegnare a usare il computer ai bambini della comunità islamica dei Wahabiti, strettamente osservanti.
Lui musulmano ammorbidito in usi e costumi trova la sua via spirituale in riva a un lago, in una comunità apparentemente pacifica, leggendo e studiando le pagine del Corano.
Quanto più Amar diventa osservante , tanto più Luna è portata ad allontanarsi da lui.
Anzi da musulmana non osservante  vive come un incubo il contatto con la comunità dei Wahabiti dove lavora il suo uomo
.
Se da questa parte del mare Adriatico siamo abituati all'equivalenza Islam = terrorismo, questo film può provocare una parziale marcia indietro. I Wahabiti di questo film pur essendo strettamente osservanti non sembrano interessati alla violenza ma allo studio del Corano anche se suona inquietante la frase di uno dei membri femminili di questa comunità (maschi e femmine sono rigidamente divisi) in cui afferma che le donne musulmane devono fare più figli delle altre per via del genocidio che ha colpito sempre i musulmani.
Ma questi discorsi interessano poco a Luna. Lei sente solo che la sua storia d'amore sta scivolando via sulle ali dell'ortodossia religiosa.
 Il suo rapporto con Amar ora non è più paritario (ed è questo che le mette veramente paura per il futuro) e anche avere un figlio da lui diventa ragione di riflessione profonda.
I personaggi femminili sono assolutamente dominanti in questo secondo film di Jasmila Zbanic, dopo il toccante  Il segreto di Esma, dando al film un'impronta femminista militante. Forse un po' troppo.
Il film vive del cambiamento strada facendo della prospettiva di Luna che da donna innamorata perdutamente(al punto che fa dei video col telefonino riprendendo Amar quando dorme e guardandoli quando si sente sola in trasferta di lavoro) arriva con dolore a  staccarsi dal suo uomo allorchè sente che in mezzo a loro si è innalzato un muro.E questo muro è rappresentato dall'ortodossia islamica.
Lo sguardo della Zbanic è fortemente critico verso gli uomini della confessione wahabita che segregano le donne e che praticano senza problemi la poligamia.
A questo punto la paura prende il sopravvento e il figlio che un giorno Luna porterà in grembo non dovrà essere di Amar.

Il sentiero è la storia dell'amore di una vita che viene annientato dall'incomprensione.
Luna e Amar dopo la "conversione" dell'altro non sono più disposti a cercare di capire il punto di vista dell'altro.
Ognuno ha imboccato il proprio sentiero.
E purtroppo per loro sono divergenti.




( VOTO : 6,5 / 10 ) 

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