I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

mercoledì 17 aprile 2013

Come pietra paziente ( 2012 )

Una giovane donna musulmana alla periferia di una città che non viene mai nominata, presumibilmente siamo a Kabul per lo scenario di guerra in cui è ambientata la vicenda, accudisce il marito , molto più anziano di lei , in coma vegetativo a causa di un proiettile che lo ha colpito al collo. Le figlie le ha mandata da una zia che gestisce un bordello mentre lei sta in casa con lui, combattendo con le privazioni che le sottopone la routine quotidiana ( mancanza di soldi, di acqua e di cibo). L'uomo è un involucro apparentemente senza vita e viene trattato da lei come la pietra della pazienza ( la synguè sabour del titolo originale), cioè quella pietra della tradizione afghana a cui affidare i propri segreti più reconditi. Parlando al marito un po' per sfogo e un po' per esorcizzare la solitudine, comincia un lungo percorso di spietata autoanalisi della propria vita, del proprio matrimonio e del rapporto col marito, una progressiva presa di coscienza della propria infelicità acuita anche dagli incontri con un giovane militare che la crede una prostituta ( è lei che glielo ha fatto credere per avere salva la vita) perchè paradossaalmente , pur trattandola da prostituta e pagandola, è l'unica che l'ha fatta sentire importante.
Però un crudele colpo di scena da parte del destino la attende .
E' difficile approcciarsi a un film come questo: Come pietra paziente se volessimo parafrasare il titolo, chiede molta pazienza allo spettatore perchè all'inizio è spigoloso, respingente,straniante nell'uso di una voce narrante sempre all'opera. Ambientato quasi interamente in uno squallido interno è un muro di parole che assale uno spettatore magari non ben disposto per un cinema autoriale di siffatto genere.
In realtà cresce col passare dei minuti allo stesso modo in cui fiorisce la bellezza della protagonista ( la bellissima attrice iraniana Golshifteh Farahani, già vista in About Elly e nel recente Just like a woman) trattenuta, anzi soffocata sotto paramenti pesantissimi e un burqa per andare all'esterno della sua povera casa per procurarsi i farmaci necessari per il marito e il poco altro per vivere.
Come pietra paziente si trasforma presto in un je accuse virulento contro un marito crudele , oltre che molto più vecchio di lei, e allo stesso tempo diventa una descrizione fedele del maschilismo feroce che caratterizza una civiltà androcentrica come quella musulmana.
Inoltre è un film sulla femminilità negata, o meglio sulla sessualità negata su cui lei si sofferma nelle sue numerose dissertazioni sull'argomento ( lei non ha nessuna voce in capitolo riguardo al modo di fare l'amore per esempio e gli incontri col militare giovane e imbranato sono importanti per la propria autostima di donna proprio perchè è lei che comanda il gioco erotico) e in questo appare tutta il suo essere occidentale perchè parlare così di sessualità credo che avrebbe creato più di un problema se il film fosse stato realizzato in un Paese arabo. In realtà è diretto dallo stesso autore del libro da cui è tratto,l'afghano Atiq Rahimi,
cosceneggiato con uno dei re Mida del cinema francese, Jean Claude Carriere, un arzillo ultraottantenne con oltre un centinaio di sceneggiature all'attivo.
Come pietra paziente è un lungo flusso di coscienza, un monologo interiore che col trascorrere dei minuti acquista sempre più audacia parallelamente al sentirsi sempre più donna da parte della protagonista, senza nome( nessun personaggio del film ha nome) e che all'inizio sembra un essere asessuato, totalmente devoto a un marito che sembra morto.
Come detto prima è difficile approcciarsi a un film ristretto in pochi ambienti ( la povera casa della protagonista e la casa della zia quando va a trovare le figlie) e caratterizzato da pochissime azioni di cui la più ricorrente è quella di trincerarsi sotto il burqa per procurarsi il necessario per vivere.
Una volta superato il primo impaccio è però un film che prende, soprattutto nella seconda parte e non è solo per l'audacia sempre più evidente delle confessioni della giovane protagonista.
Magari non adatto al grosso pubblico per quel suo essere autorial /chic ma può regalare parecchie soddisfazioni.

( VOTO : 7 / 10 )  The Patience Stone (2012) on IMDb

8 commenti:

  1. Lo voglio vedere assolutamente!!! Anche una mia amica e collega ne ha parlato benissimo.
    P.S. sei invitato a un compleanno oggi...;-)

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    1. è un film mooooolto femminista, gli uomini ci fanno una ben grama figura!

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  2. ne ho letto tutto e il suo contrario... bisognerà che lo recuperi

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    1. all'inizio ti respinge ma poi se gli si prendono le misure la seconda parte ti dà soddisfazione...

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  3. Insomma è da vedere...te ne riterrò responsabile in prima persona!

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    1. ah no, su questo declino ogni responsabilità..è abbastanza respingente!

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  4. Mi sa che devo recuperarlo in qualche modo, al cinema è già scomparso!

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  5. qui da me è durato un giorno solo a una di quelle rassegne di cinema d'autore...

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