I miei occhi sono pieni delle cicatrici dei mille e mille film che hanno visto.
Il mio cuore ancora porta i segni di tutte le emozioni provate.
La mia anima è la tabula rasa impressionata giorno per giorno,a 24 fotogrammi al secondo.
Cinema vicino e lontano, visibile e invisibile ma quello lontano e invisibile un po' di più.

sabato 9 agosto 2014

L'alba del pianeta delle scimmie ( 2011 )

Will Rodman, brillante ricercatore sta testando su un gruppo di scimpanzè una sostanza chimica in grado di aumentarne prodigiosamente l'intelligenza. Sceglie di presentare alla richiesta di finanziamenti per le ricerche i progressi ottenuti con una femmina, Bright Eyes, ma proprio quando tutto è pronto, il primate manifesta un comportamento molto aggressivo e deve essere eliminato.
WIll scopre la ragione di tutto questo : non c'entra il farmaco che sta testando ( e che può avere largo impiego in farmacologia umana contro la demenza senile e l'Alzheimer) , stava proteggendo semplicemente il suo cucciolo appena nato.
Will se lo porta a casa e continua a sperimentare il farmaco su di lui , oltre che sul padre, ottenendo risultati straordinari che però non possono essere di dominio pubblico.
Cesare, il nome assegnato al piccolo primate, cresce velocemente e soprattutto ha un'intelligenza nettamente superiore a quella della sua specie.
Quando per un incidente ( per difendere il padre di Will ha attaccato una persona) viene rinchiuso in una struttura adibita al ricovero di primati, mostra agli altri le sue qualità e fa assumere loro il farmaco che lui ha preso per tanto tempo.
Lo scopo è di fuggire : la lotta contro gli umani è appena iniziata.
E Cesare dice a Will da che parte sta...
Nel panorama cinematografico hollywoodiano sta prendendo sempre più piede la moda del reboot cioè si riprende una serie di film del passato e la si attualizza riscrivendone parzialmente la storia e aggiornarla ai progressi degli effetti speciali.
Però ci sono reboot e reboot.
C'è quello ad esempio di Spiderman , diventato, The Amazing Spiderman , che non è riuscito neanche a sfiorare il cuore dei fans orfani della saga creata da Sam Raimi e poi c'è quello de Il pianeta delle scimmie che invece è stato gestito con grandissima intelligenza.
Dopo il remake del film del 1968 , operato da Tim Burton nel 2001 ( a dir la verità non esattamente uno dei suoi film migliori), passano altri  10 anni ed  è la volta de L'alba del pianeta delle scimmie che tecnicamente riprende la storia del quarto film della serie originale, 1999 - Conquista della Terra riscrivendola e attualizzandola.
Rupert Wyatt , regista semisconosciuto per la prima volta alle prese con un budget importante ( oltre 90 milioni di dollari) gestisce tutto con grande sagacia dimostrando a più riprese di non essere condizionato dalla dovizia di mezzi .
Se Burton aveva preteso attori in carne ed ossa truccati da scimpanzè , Wyatt si affida alla computer grafica e alla tecnica del motion capture ottenendo risultati visivi rimarchevoli.
La faccia di Cesare e delle altre scimmie acquista in espressività lasciando quasi a bocca aperta per la varietà di sentimenti che si riescono a leggere su quei volti catturati in motion capture e per le movenze assolutamente verosimili.
Anche dal punto di vista sostanziale c'è una grossa variazione di prospettiva: si parte sempre dal sempiterno concetto che la natura debba essere sempre rispettata e che non si deve giocare con essa.
 Proprio perchè sono gli uomini a fare questo gioco pericoloso l'empatia dello spettatore va subito verso i primati e non viene scalfita neanche dalla spettacolare lotta finale sul Golden Gate in cui mostrano tutta la loro brutalità seminando morte e distruzione.
Gli uomini sono cattivi e stupidi o al massimo figurine incolori lasciate un po' sullo sfondo ( vedi il personaggio di Will Rodman che evapora di fronte a Cesare ).
L'alba del pianeta delle scimmie è un blockbuster adulto, saettante dal punto di vista cinematografico e che non sacrifica l'intelligenza in nome dell'incasso.
E vien subito voglia di tuffarsi nel seguito uscito poche settimane fa....

PERCHE' SI : reboot intelligente, uso straordinario della computer grafica
PERCHE' NO: personaggi umani  piatti e lasciati forse un po' troppo sullo sfondo.

( VOTO : 7,5 / 10 ) 

Rise of the Planet of the Apes (2011) on IMDb

10 commenti:

  1. Era nel mirino.. certo non so quanto sei di parte, in qualità di veterinario.. ahah

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    1. tu dici, eh? però non ho mai visitato una scimmia....

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  2. Per me una sorpresa inaspettata. Blockbuster, sì... ma di gran classe!

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  3. L'ho visto ieri e anche a me è parso un reboot della saga molto intelligente. Ne parlerò anche io a brevissimo

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    1. infatti credo che intelligente sia un termine che calza a pennello...

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  4. Niente male, anche se inconcludente. Prima parte bellissima, seconda meno. Ottimo Serkis.
    Spero nel sequel.

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    1. anche io aspetto il sequel, comunque a mio parere anche la seconda parte non è male...

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  5. Sì, credo che il termine esatto sia proprio intelligente. La parte sul ponte di S. Francisco è ben fatta.
    Mi aspetto molto di più dal sequel, però.

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